Dalla sabbia del deserto a paese cosmopolita: il percorso degli Emirati Arabi Uniti attraverso il padiglione per Expo 2015

Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti, progettato dallo Studio Foster + Partners, è un viaggio attraverso le esperienze delle antiche comunità degli EAU nella vita nel deserto, dimostrando la naturale efficienza energetica delle forme urbane compatte tipiche del territorio.

Per la progettazione del padiglione gli architetti si sono ispirati al paesaggio e all’architettura degli EAU, ed in particolare a Masdar, città a emissioni zero: all’ingresso il visitatore entra tra le “dune” con pareti ondulate alte 12 metri, ispirate alla sabbia, non solo come elemento presente all’interno del padiglione ma esplorando anche ciò che succede a questo materiale, che forma dune e rigagnoli sinuosi.

La tecnologia si fonde all’interno di questa architettura sinuosa creando spazi architettonici spettacolari: uno schermo video lungo 75 metri, tablet ad uso personale per interagire con l’esposizione, mostre interattive, presentazioni dinamiche. Al termine del percorso tra la sabbia si giunge al grande auditorium circolare, a rappresentare l’accoglienza e l’ospitalità tipica degli abitanti degli Emirati Arabi.

Durante il percorso il visitatore sarà condotto attraverso la riflessione sul relazione tra terra, energia ed acqua nella produzione del cibo: i presentatori degli Emirati introdurranno il tema servendosi di una vasta gamma di effetti dinamici, presentando iniziative e soluzioni alle sfide che alimentazione, energia e sostenibilità rappresentano per tutto il pianeta.

Il padiglione occupa uno dei siti più grandi di tutto l’Expo, in posizione centrale con accesso dal Decumano, il principale asse viario dell’esposizione. La struttura è stata progettata e costruita per avere una seconda vita: una volta terminata l’Expo l’edificio verrà smontato e ricostruito negli Emirati. Queste soluzioni costruttive estremamente avanzate hanno permesso la costruzione di un edificio sostenibile, grazie al riciclaggio dei materiali, la raccolta delle acque piovane, l’utilizzo di pannelli fotovoltaici, ombreggiatura e raffrescamento naturali, tali da raggiungere il livello “Platinum” di LEED, il sistema statunitense di classificazione dell’efficienza energetica.